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COMUNICAZIONE della PRESIDENTE

COMUNICAZIONE DELLA PRESIDENTE

Un anno intenso quello che abbiamo chiuso a Giugno, intessuto di una storia ricca di incontri, di relazioni, di voci, di presenze, di vita che hanno animato la città e i luoghi che ci hanno accolto.

Abbiamo spinto lo sguardo tra le fenditure del tempo guardando nascere nel presente un desiderio inaspettato: quello di diventare esploratori:

C'è un tempo per la sera alla luce delle stelle,

un tempo per la sera alla luce della lampada...

I vecchi dovrebbero essere esploratori.. così scriveva T.S.Eliot ricordando che alla grammatica delle relazioni può venire affidata la sfida di un tempo nuovo che ci affida la convinzione che sia ancora possibile disegnare il presente e guardare al futuro scoprendo le possibilità della “Senectus”.Quando il pensiero, più che in ogni altro tempo della vita, pone domande, cerca significati e nella ricerca trova il fascino dello stare insieme.

E siamo stati insieme scoprendo la saggezza dell'antichità classica che ci parla della contemporaneità, la ricerca storica e la dimensione tecnologica, la bellezza delle arti e il fascino delle scienze, la molteplicità delle lingue contemporanee, la cultura della nostra Europa e la storia delle sue radici, la letteratura dei popoli che migrano di terra in terra per parlare di loro e di un'alterità che si fa ricchezza.

Abbiamo rafforzato i legami e le amicizie ballando. Il corso di Tango ha rappresentato una parte importante del nostro stare insieme poiché il ballo influisce positivamente anche sulla nostra dimensione sociale, un utile antidoto contro l'isolamento: ”Lodo la danza perchè libera l'uomo dalla pesantezza delle cose e lega l'individuo alla comunità...lodo la danza che richiede tutto, favorisce la salute e la chiarezza di spirito, eleva l'anima...Così ci parla Sant'Agostino

E poi abbiamo recitato. Restituendo all'atto del recitare una parte de nostro io più profondo e più vero”... Il teatro, scriveva Federico Garcia Lorca, é una poesia che esce da un libro per farsi umana...

Ed infine è nato il Coro dell'Università della terza età. La bellezza e l'intensità delle voci che hanno saputo armoniosamente intrecciarsi per cantare “Il sogno del mondo”...E vai, vai leggero/dietro il vento/e il sole e canta.

Vai di paese in paese e saluta/saluta tutti/il nero, l'olivastro e il bianco.

Canta il sogno del mondo

che tutti i paesi si contendano di averti generato (David Maria Turoldo)

Grazie a tutti voi che avete cantato questo grande sogno di saggezza che ci permette in un'età non facile di disegnare una nuova visione del mondo.

Arrivederci ad Ottobre

Paola TURCHELLI



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